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Se la pelle parlasse

La pelle si racconta: le sue debolezze, i suoi traumi e le sue fragilità

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formato17,90€ 17,01€--16,00€
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  • Edizione: I
  • Pagine: 316
  • ISBN: 978-88-481-2702-8
  • Rilegatura: Brossura
  • Formato: 150,00 x 210,00 mm
  • Editore: Tecniche Nuove
  • Data di Pubblicazione: 03/2012

Descrizione

Dermatiti irritative provocate da abuso di cosmetici, danni cutanei indotti da una eccessiva esposizione al sole, perdita di luminosità, elasticità e idratazione a causa del fumo di sigaretta, alterazioni cutanee da polveri sottili o come conseguenza di una alimentazione non corretta… Queste e altre le cause che modificano l’aspetto della nostra pelle e ne determinano una intensa sofferenza. Quest’organo, da molti ritenuto erroneamente di secondo piano, tanto da trascurarlo e maltrattarlo, è di fatto un filtro importantissimo, specchio del nostro stato di salute, continuamente in attività per garantirci il massimo benessere. Ma cosa succederebbe se all’improvviso la pelle parlasse? L’autore dà voce alla pelle che in una sorta di monologo teatrale entra in scena descrivendo i mali che affliggono la nostra società e che quindi la feriscono. Si realizza così un percorso scientifico, sociologico, psicologico e di costume che in ultima analisi riconduce sempre a lei: la pelle.

Intervista

Intervista a Matteo Cagnoni

A colloquio con il dermatologo Matteo Cagnoni, che presenta il suo nuovo libro Se la pelle parlasse - La pelle si racconta: le sue debolezze, i suoi traumi e le sue fragilità, edito da Tecniche Nuove Matteo Cagnoni, dermatologo, è presidente dell'Istituto di Ricerca e Cura di Dermatologia Globale (IRDEG) che raduna circa 300 dermatologi e ha per scopo la promozione, la formazione e la realizzazione di studi e ricerche in ambito dermatologico, con un approccio multidisciplinare verso una dermatologia che oggi si può a pieno titolo definire globale, in quanto disciplina in continua evoluzione che contiene una branca medica, una chirurgica e una estetica. Approccio globale che è alla base anche di questo libro, nel quale l'autore dà voce  proprio a lei, la pelle, immaginando cosa mai ci direbbe se potesse parlare. Dottor Cagnoni, come è nata l'idea di questo libro? La storia del libro affonda le sue radici nella mia esperienza professionale di dermatologo, e nell'approccio globale e multidisciplinare che penso debba oggi indirizzare questa disciplina, ma lo spunto contingente è, come spesso accade, del tutto casuale ed estemporaneo. L'idea è nata e ha preso forma durante un periodo di vacanza, passeggiando in riva al mare e notando come le persone, nonostante le campagne di informazione al riguardo, continuino a esporsi al sole nelle ore peggiori e spesso senza protezione. Osservando questi comportamenti, riflettevo sulle sofferenze che comportano per la pelle e sul fatto che nel lungo termine presenterà il conto. Di questi e di tanti altri maltrattamenti a cui viene quotidianamente sottoposta: non solo i danni cutanei indotti da una eccessiva esposizione al sole, ma anche dermatiti irritative provocate da abuso di cosmetici, perdita di luminosità, elasticità e idratazione a causa del fumo, alterazioni cutanee da polveri sottili e come conseguenze di un’alimentazione non corretta, per non parlare poi dell'abuso nel ricorso alla chirurgia estetica...  Queste e molte altre sono le cause che modificano l'aspetto della nostra pelle e ne determinano un’intensa sofferenza di cui, ribadisco, un giorno ci verrà presentato il conto. Bellezza e giovinezza sono doni che dobbiamo trattare e salvaguardare con rispetto e con amore, sino al giorno in cui li dovremo restituire, accettandolo con serenità: è questo il concetto che ho voluto rendere esplicito scegliendo una copertina indubbiamente di forte impatto. Possiamo dire che tutto il libro è di forte impatto, proprio per la sua singolare struttura narrativa... La concezione del libro si contraddistingue in effetti per la sua forte componente creativa, il cui punto di partenza è la domanda: cosa succederebbe se la pelle parlasse? Se si mostrasse a noi e ci rivelasse le sue sensazioni e le sofferenze che le vengono procurate continuamente sia dall'ambiente interno che da quello esterno? Immaginiamo se, a seguito delle numerose aggressioni che su di lei vengono compiute ogni giorno, le sentissimo dire:"Ma perché mi fai questo?". Forse le sue parole ci aiuterebbero a riflettere e a pensare con maggior rispetto a questa parte di noi troppe volte ignorata. Impareremmo così ad ascoltarla con attenzione e, probabilmente, cambieremmo abitudini di vita. Ma, appunto, perché le facciamo questo? Perché le infliggiamo tutto ciò? Perché l'immaginario collettivo generalmente tende a considerare la pelle soltanto come una sorta di barriera interposta fra il mondo esterno e l'ambiente interno, non concedendole neppure dignità di organo, quasi fosse, tra questi, una "figlia di un dio minore". Niente di più sbagliato! Questo organo imprevedibile ed eclettico assolve ben altri e più importanti compiti nella difesa dell'organismo. È una struttura sottoposta a un continuo processo di adattamento funzionale alla difesa del nostro corpo. Non tutti sanno a quale carico di stress, una sorta di nemico silenzioso e invisibile, la sottoponiamo quotidianamente: non un momento di pausa, ventiquattro ore di lavoro al giorno spese in funzione della nostra salute. La pelle è un complesso e delicato meccanismo dotato di grande capacità di adattamento a qualunque situazione e con una velocissima capacità di recupero. Ma questo organo così misterioso e affascinante troppo spesso viene trascurato, sottovalutandone il ruolo e ignorando che, sebbene tanto versatile e resistente, ha comunque una sua vulnerabilità. A chi è rivolto questo suo lavoro? Con questo libro, allo scopo di approfondire molte idiosincrasie della nostra epoca, ho cercato di non affrontare esclusivamente temi tecnici. Se la pelle parlasse è quindi rivolto a una larga fascia di pubblico curiosa di ascoltare il punto di vista della pelle, che all'improvviso irrompe sulla scena e tira fuori tutto quello che avrebbe sempre voluto dire. Una pelle ambientalista, tendenzialmente anti-facebook, che soffre le conseguenze di una nuova piaga rappresentata dalla dipendenza da abbronzatura o tanoressia, che rifiuta gli eccessi della chirurgia estetica, insospettabilmente istrionica tanto da rappresentarsi e ancora una pelle attenta al presente, al sociale e a tratti, perché no, moraleggiante! Se quindi sarò in grado di incuriosire il lettore attraverso quello che io definisco uno spostamento geometrico delle linee di pensiero, portandolo cioè sempre un po' altrove da dove egli penserebbe di andare, saprò di aver preso la direzione giusta. Si realizza così un percorso scientifico, sociologico, psicologico e di costume, che in ultima analisi riconduce sempre a lei: la pelle. Come si articola questo percorso nella struttura del libro? Il libro si compone di diciotto capitoli, il primo dei quali è una sorta di preludio moderatamente tecnico, scritto per far meglio entrare il lettore dentro l'argomento pelle e conoscerla anche nei suoi aspetti anatomici: da cosa è costituita, quando inizia a formarsi nella vita intrauterina, quanto pesa, qual è la sua estensione, quali sono le sue cellule e, soprattutto, quali sono le sue funzioni. Il secondo capitolo, La pelle sul palcoscenico: una grande interpretazione, è scritto come una rappresentazione teatrale, con sei personaggi che sono altrettanti tipi di pelli malate, e che si chiude con le parole attribuite all'altro principale personaggio del libro: il cervello. Un alter ego con cui la pelle, visto il legame forte e indissolubile che li unisce, mantiene un dialogo acceso e sofferto che, tra alti e bassi, durerà per tutto il libro. E proprio il cervello, regista del nostro personale film, senza troppi scrupoli la mette in difficoltà ogni volta che gli fa comodo, non risparmiandole dolori e patimenti. In qualche rara occasione avviene invece il contrario: si ricorda della "sua" pelle e, prendendosi cura di lei, le dimostra tutto il suo affetto. Al di là dell'impianto fortemente scenico e creativo, il libro è ricco di riferimenti e citazioni musicali e cinematografiche, perché questa scelta? Tutta la mia storia personale è scandita da momenti musicali e pellicole cinematografiche. Alcuni di questi momenti si intrecciano con gli amori, altri con i viaggi e altri più semplicemente con il mio passato nelle sue tante sfaccettature. Direi che questo viaggio a ritroso non rappresenta una fuga dalla realtà, ma è la realtà stessa di allora che torna nel presente, rievocando i miei personali alfa e omega proprio attraverso la pelle. Si può quindi immaginare la pelle come un organo dal quale tutte le cose sembrano avere inizio e come deposito prezioso delle memorie individuali. Organo complesso, spesso incompreso e sottostimato, la pelle non è forse il film più attuale del nostro stato di salute nel presente? E non è forse l'eterna metafora dell'attore il cambiare pelle ogni volta che cambia personaggio? La pelle lancia dei messaggi in bottiglia nell'oceano della confusione che intorno a lei si genera e, attraverso un'analisi attenta della società attuale, si erge a testimone della nostra epoca. (da: Beauty Line - giugno 2012)

Redatto da:

Fonte: Beauty Line - giugno 2012

Rassegna stampa

Dialogo con la pelle - PassaParola Magazine

Abbiamo incontrato Matteo Cagnoni, dermatologo, che alla pelle ha dedicato un libro molto interessante, gli abbiamo chiesto, proprio ora che è tempo di abbronzatura, di conoscere meglio il "nostro involucro" (spesso trascurato) e di regalarci qualche prezioso consiglio sul tema. [Continua a leggere] Data Recensione: 2013-06-24

Biografia

Matteo Cagnoni

È Dermatologo e Presidente dell’Istituto di Ricerca e Cura di Dermatologia Globale (IRDEG). Vincitore del Premio Alpen Presolana - Pagine di Benessere 2012. www.matteocagnoni.it È stato intervistato da Gigi Marzullo alla trasmissione "Sottovoce".

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