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Il finale è forse la sezione della partita a scacchi la cui valutazione è più cambiata dopo l’avvento dei motori scacchistici.
Fino a qualche decennio fa si pensava che fosse possibile codificare i finali in modo da gestirli quasi automaticamente.
Purtroppo, ogni sforzo è fallito e i manuali sono rimasti troppo ricchi di cervellotici esempi che richiedono ore (e spesso giorni) di analisi per essere risolti da un umano. Il limite di queste opere è senza dubbio il non aver definito a priori cosa fosse un finale elementare.
Questa definizione è il punto di partenza del volume: un finale è elementare quando esistono semplici regole che permettono a un giocatore di forza molto modesta di battere il campione del mondo.
Questo concetto permette di dare la massima efficienza allo studio del finale, consentendo anche a giocatori di forza magistrale da un lato di non perdere tempo ed energie nello studio di finali talmente complessi da essere poi non gestibili in partita e dall’altro di non avere buchi clamorosi nella preparazione.
Il testo è pertanto adatto ai giocatori che vanno dal principiante al Maestro con 2.200 punti ELO.
Informazioni libro
Il finale è forse la sezione della partita a scacchi la cui valutazione è più cambiata dopo l’avvento dei motori scacchistici.
Fino a qualche decennio fa si pensava che fosse possibile codificare i finali in modo da gestirli quasi automaticamente.
Purtroppo, ogni sforzo è fallito e i manuali sono rimasti troppo ricchi di cervellotici esempi che richiedono ore (e spesso giorni) di analisi per essere risolti da un umano. Il limite di queste opere è senza dubbio il non aver definito a priori cosa fosse un finale elementare.
Questa definizione è il punto di partenza del volume: un finale è elementare quando esistono semplici regole che permettono a un giocatore di forza molto modesta di battere il campione del mondo.
Questo concetto permette di dare la massima efficienza allo studio del finale, consentendo anche a giocatori di forza magistrale da un lato di non perdere tempo ed energie nello studio di finali talmente complessi da essere poi non gestibili in partita e dall’altro di non avere buchi clamorosi nella preparazione.
Il testo è pertanto adatto ai giocatori che vanno dal principiante al Maestro con 2.200 punti ELO.