Più magre e più sane: ecco i benefici effetti della dieta della camminata
Basta col voler dimagrire senza fare fatica, perché è impossibile. Un minimo di sacrificio ci vuole ed è necessario e il modo migliore rimane sempre quello più antico, ovvero camminare: quindi esercizio fisico abbinato a una dieta ipocalorica studiata passo dopo passo.
«Non ci sono miracoli, occorre andare per gradi e non bisogna avere fretta», spiega Sara Cordara, nutrizionista, esperta di integrazione sportiva e autrice, insieme alla giornalista Laura Avalle, del libro “La Dieta della Camminata” (edizione Tecniche Nuove).
Ma perché proprio la camminata?
«Perché è uno sport economico, alla portata di tutti e non ci vogliono attrezzature particolari – è sufficiente un buon paio di scarpe», risponde Avalle.
«I benefici che apporta sono tanti: stimola il metabolismo (con un’ora di walking si arriva a bruciare fino a 300 calorie), riduce la frequenza cardiaca, abbassa la pressione arteriosa, tiene a bada la glicemia, previene l’insulino-resistenza e il diabete di tipo 2, rinforza tutto il sistema osteoarticolare, aiuta l’organismo a produrre più vitamina D, favorisce la circolazione linfatica (combattendo la cellulite e l’effetto “buccia d’arancia”), migliora la digestione, aiuta a smaltire il grasso localizzato, previene stati ansiosi o depressivi, riduce lo stress, migliora l’umore, aumenta le attività cognitive e la capacità creativa, migliora le prestazioni sessuali e allunga la vita.
L’obiettivo per dimagrire o restare in forma è arrivare a camminare almeno un’ora al giorno a passo sostenuto (più o meno 100 passi al minuto, per un totale di circa 6 chilometri l’ora), inserendo nel percorso delle salite (rispetto alla camminata in piano fanno bruciare fino al 40 percento in più di calorie e favoriscono lo sviluppo della muscolatura di gambe e glutei, rassodandoli)».