Camminata sportiva: come, quando e perché

Una camminata quotidiana al ritmo di cento passi al minuto aiuta a perdere peso, una tavola regolata fa il resto.

Camminare è uno dei gesti più naturali e spontanei dell’uomo. E, se ci pensate, è la prima grande conquista di un bambino verso l’autonomia. Oggi, che per spostarci usiamo auto, moto, bici, monopattini, scale mobili, ascensori e così via, la camminata è diventata una vera e propria attività sportiva che fa bene al corpo e alla salute.

Praticare movimento fisico, moderatamente ma costantemente nel tempo, è fondamentale per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, quindi di infarti e ictus. Pensate che, nell’arco di 10 anni, chi percorre a piedi più di 3 chilometri e mezzo al giorno ha un rischio di mortalità dimezzato rispetto a chi cammina per meno di 1 chilometro al giorno. Lo ha evidenziato uno studio nell’ambito dell’Honolulu Heart Program (Hawaii, USA). Ma camminare aiuta anche a mantenere la linea.

O meglio, ‘camminata’ e ‘alimentazione corretta’ rappresentano il binomio perfetto per vivere in salute, normopeso, e a lungo.

«Camminare è uno sport economico e alla portata di tutti, che non produce traumi alle articolazioni, ma permette di conquistare e mantenere la buona forma fisica senza stress». Lo afferma Laura Avalle, giornalista e divulgatrice scientifica che assieme alla biologa e nutrizionista Sara Cordara ha scritto il libro «La dieta della camminata», Tecniche Nuove.

«I ricercatori – spiega la Avalle – hanno stabilito che per perdere peso è necessario camminare alla velocità di 6 chilometri all’ora, ovvero circa 100 passi al minuto. Una camminata energica, insomma, con falcata ampia, durante la quale è importante il controllo della postura e del ritmo che deve essere sufficientemente impegnativo per generare un’attività allenante. Ma attenzione anche a quello che si mette nel piatto».

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