Sempre di corsa. Frenetiche, frettolose, distratte, impazienti. Com’è raro che qualcuno si fermi, in ufficio, in riunione, davanti a scuola, persino in famiglia, per chiedere: “Come stai oggi?“. Servirebbe un interruttore che spegnesse l’insopportabile urgenza (immotivata) del nostro tempo, raggiungendo quella disposizione mentale che ci permetta di essere in pace.

Quella calma che ci consenta di reagire in modo pacato e non impulsivo quando un’amica o il capo ci coinvolge in una discussione. Una ricerca condotta dalla Chartered Accountants Benevolent Association (associazione inglese che si occupa, tra l’altro, del benessere fisico e emotivo sul lavoro) ci mette davanti tutta la nostra isteria, soprattutto, negli ambienti di lavoro: 9 su 10 lamentano di essere vicini al “burnout mentale”, di sentirsi stressati per un terzo dell’intera giornata lavorativa, oltre a perdere cinque ore di sonno alla settimana per via delle pressioni derivate dalla routine.

Calma! È questa la soluzione per una vita più quieta, rilassata e per conseguenza naturale più costruttiva, accogliente verso gli altri e verso se stesse. Come si evidenzia nello studio: per raggiungerla, nulla è più efficace della meditazione.

La giornalista, scrittrice e ipnologa Manuela Pompas ha scritto una nuova edizione di “Stress, malattia dell’anima” (Tecniche Nuove, 16,90 euro) con diverse novità e tecniche suggerite da esperti. Dopo una carrellata di studi scientifici sullo stress, Pompas propone un’autoanalisi per cambiare le abitudini negative e l’uso dei Fiori di Bach per equilibrare le emozioni.

La naturopata Alida Mazzaro introduce alla poco nota disciplina del Restorative Yoga, tecnica dolce che si esegue in stato di rilassamento senza alcuno sforzo. Un capitolo è dedicato alla Mindfulness, il metodo di Jon Kabat-Zinn con prove di concentrazione per essere più presenti nel qui e ora.

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