Cardiopatia ischemica acuta e cronica
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Il corso
CARDIOPATIA ISCHEMICA ACUTA - CASISTICA
Sindromi coronariche acute non-ST elevation- Caso clinico n. 1 - Angina instabile de novo
- Caso clinico n. 2 - Infarto subendocardico acuto non-ST elevation
- Caso clinico n. 3 - Infarto miocardico acuto non-ST elevation
- Caso clinico n. 4 - Infarto miocardico transmurale acuto setto-apicale
- Caso clinico n. 1 - Infarto miocardico transmurale acuto antero-apicale esteso
- Caso clinico n. 2 - Infarto miocardico transmurale antero-apicale subacuto
- Caso clinico n. 3 - Infarto miocardico transmurale acuto inferiore circoscritto
- Caso clinico n. 4 - Infarto miocardico transmurale acuto infero-postero-laterale
- Caso clinico n. 5 - Infarto miocardico acuto con shock cardiogeno
- Caso clinico n. 6 - Infarto miocardico transmurale acuto antero-latero-apicale
- Caso clinico n. 7 - Infarto miocardico transmurale acuto settale apicale
CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA - CASISTICA
- Caso clinico n. 1 - Cardiopatia ischemica cronica in fase dilatativa con severa disfunzione contrattile globale del ventricolo sinistro
- Caso clinico n. 2 - Cardiopatia ischemica cronica in fase dilatativa con moderata disfunzione contrattile globale del ventricolo sinistro
- Caso clinico n. 3 - Miocardiopatia dilatativo-ipocinetica su base ischemica con severa disfunzione sistolica globale del ventricolo sinistro
- Caso clinico n. 4 - Cardiopatia ischemica cronica con severa disfunzione sistolica ventricolare sinistra ed ecocontrasto spontaneo endocavitario denso
- Caso clinico n. 5 - Difetto settale ventricolare post-infartuale
- Aneurismi ventricolari – 6 esempi di pazienti
- Trombosi apicale del ventricolo sinistro – esempi di formazioni trombotiche apicali di vario tipo
Responsabile scientifico
Gian Luigi Nicolosi, Medico specialista in Malattie dell’apparato Cardiovascolare, con ampia esperienza in ecocardiografia clinica, autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.
Abstract
La cardiopatia ischemica è la patologia cardiaca più frequente in termini di incidenza e prevalenza nei Paesi industrializzati.
L’esecuzione di un esame ecocardiografico in Pronto Soccorso (PS) in tempi rapidi è fortemente raccomandata soprattutto nei casi con dolore toracico in atto, elettrocardiogramma (ECG) in 12 derivazioni non diagnostico e instabilità emodinamica.
L’ecocardiografia può avere un ruolo essenziale negli scenari descritti qui di seguito ai fini di diagnosi di una cardiopatia ischemica acuta: dolore toracico in atto con sopraslivellamento del tratto ST e rialzo degli indici di miocardionecrosi; dolore toracico in atto con sottoslivellamento del tratto ST e rialzo degli indici di miocardionecrosi (SCA-NSTEMI); dolore toracico in atto con ECG non diagnostico, dolore toracico pregresso recente con ECG non diagnostico. Il riscontro della combinazione tra negatività della troponina e una normale cinetica regionale del ventricolo sinistro all’ecocardiogramma, sia in presenza sia in assenza di alterazioni ECG dubbie, è un utile strumento per la decisione di dimettere il paziente dal PS con relativa sicurezza, dopo un adeguato periodo di osservazione e l’esclusione di altre patologie.
Il frequente ricorso all’ecocardiografia nel Dipartimento di Emergenza-Urgenza si deve alla sua facilità di utilizzo e alla sua riproducibilità direttamente al letto del paziente, associata a un rapporto costo/efficacia sicuramente favorevole e a una maggiore conseguente appropriatezza nel richiedere una consulenza specialistica e/o proporre un ricovero o una procedura invasiva.
Con l’invecchiamento generale della popolazione e con il progresso delle procedure di cardiologia interventistica e/o cardiochirurgia, capita sempre più spesso di incontrare in Pronto Soccorso (PS) pazienti affetti da cardiopatia ischemica cronica in esiti di pregresso infarto miocardico acuto, di rivascolarizzazione coronarica percutanea e/o di rivascolarizzazione chirurgica.
L’ecocardioscopia in PS permette di valutare l’entità del rimodellamento ventricolare sinistro post-infartuale, regionale o globale, di stimare la capacità contrattile del ventricolo sinistro e di identificare eventuali complicazioni della cardiopatia ischemica quali aneurismi ventricolari, trombi apicali e insufficienza mitralica funzionale post-ischemica.
Nei pazienti con angina cronica stabile o coronaropatia nota, un rimodellamento patologico sfavorevole del ventricolo sinistro correla con una prognosi sfavorevole. Una frazione di eiezione del ventricolo sinistro significativamente depressa, un alto score di asinergie segmentarie e un pattern di riempimento transmitralico ventricolare sinistro di tipo restrittivo identificano un sottogruppo di pazienti a più alto rischio, nei quali è fondamentale intraprendere un intervento farmacologico aggressivo e garantire un follow-up clinico-ecocardiografico ravvicinato seriato, eventualmente in previsione di nuove procedure interventistiche.
Curriculum vitae
Andrea Sonaglioni
è dirigente cardiologo MultiMedica e autore di diverse pubblicazioni scientifiche incentrate sull’impiego della metodica ecocardiografica sia a riposo che da sforzo fisico.
Gian Luigi Nicolosi
Medico specialista in Malattie dell’apparato Cardiovascolare, con ampia esperienza in ecocardiografia clinica, autore di numerose pubblicazioni e di un vasto Trattato sull’argomento.
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