Intervista all’autore

Onicotecnica: dall’analisi dell’unghia al perfetto risultato finale

A colloquio con Morena Mazzaron Brena, autrice de Il Manuale di ricostruzione delle unghie. L’onicotecnica professionale. Uno strumento di facile fruizione che offre tutte le conoscenze tecniche e le nozioni di base per poter operare al meglio
di Giovanni Bernuzzi

La ricostruzione unghie e più in generale il mondo “nail” ha conosciuto nell’ultimo decennio un grande sviluppo e una notevole evoluzione. Questo fenomeno largamente positivo ha però fatto sì che si accostassero a tale attività, trendy e di successo, anche persone non adeguatamente preparate e qualificate, creando problemi di vario genere alle loro clienti.  A tale esigenza di formazione e informazione risponde pienamente questo agile ma esaustivo manuale di Maria Mazzaron Brenna, edito da Tecniche Nuove.

Qual è il percorso che l’ha portata a scrivere questo ‘Manuale di ricostruzione delle unghie’?
La ricostruzione delle unghie è la mia passione da quasi vent’anni e il mio lavoro da più di dieci. Avevo una mia azienda in tutt’altro settore, la meccanica, e mi sono accostata a questo mondo dapprima come fruitrice, appassionandomi sempre di più e iniziando poi a seguire corsi di diverse case e con differenti tecniche, sino ad acquisire una competenza che mi ha permesso di farne la mia professione. Ho così ceduto le quote della mia impresa e aperto nel 2001 un centro di ricostruzione unghie, ManiMo, che si distingueva nel panorama italiano di allora per il fatto di occuparsi solo ed esclusivamente di ricostruzione delle unghie. Nel 2004 ho aperto una scuola di onicotecnica, ManiMo Nail Tech, per formare professionisti in grado di rispondere con competenza e solide basi tecniche alla crescente domanda da parte del mercato. Questo manuale nasce dunque come ideale libro di testo per le scuole professionali di estetica (infatti comprende anche due capitoli finali dedicati alla manicure e alla pedicure), ma si rivolge anche e soprattutto a quelle persone che, come me, si sono appassionate al mondo “nail” e intendono acquisire tutte le conoscenze tecniche e le nozioni di base per poter operare al meglio. Per questo ho cercato di realizzare un manuale di facile fruizione e consultazione, che consentisse un accesso immediato a tutte le informazioni che servono durante ogni fase del lavoro. L’obiettivo prioritario è infatti quello di mettere l’operatrice onicotecnica in condizione di togliersi ogni dubbio e di lavorare con serenità, concentrandosi in primo luogo sulle cose da non fare, sulle cognizioni base e le regole fondamentali per non sbagliare.

Com’è strutturato il contenuto del libro? 
Il testo si articola in nove capitoli, dal primo di carattere generale dedicato ad Anatomia, fisiologia e cenni di dermatologia, per meglio comprendere le meccaniche della crescita e dello sviluppo ungueale, agli ultimi due, cui ho già accennato poco sopra, che trattano La manicure estetica e  La pedicure estetica. Il secondo capitolo espone le origini storiche della ricostruzione delle unghie e dei vari trattamenti sino agli sviluppi più recenti della Nail Art. Di fondamentale importanza è il terzo capitolo, interamente dedicato alle essenziali e imprescindibili norme di igiene.

Perché l’igiene è fondamentale?
Lo è per vari e importanti motivi sotto diversi aspetti: perché è un requisito fondamentale dell’onicotecnica preparata e professionale; perché è un fattore d’impatto sulla cliente, un “biglietto da visita” nelle sue mani; perché permette di lavorare con la massima tranquillità e sicurezza in ogni situazione. Al di là dei necessari adempimenti normativi, le norme di igiene devono essere acquisite soprattutto per il benessere di chi opera nel centro e di chi riceve il trattamento, poiché molteplici fattori possono minare il nostro lavoro e divenire pericolosi per la salute sia degli operatori sia della clientela. Nel capitolo successivo a questo sull’igiene, il quarto, vengono poi esposte le Premesse alla ricostruzione delle unghie. Esistono regole ben precise per realizzare una ricostruzione perfetta, a partire da un attento esame delle mani della cliente per valutare in che modo le utilizza e poter effettuare, così, un trattamento che le si adatti perfettamente: perché ogni ricostruzione è unica come uniche sono le mani sulle quali verrà effettuata. Dopo aver esposto tutto ciò che va fatto, prima di procedere alla ricostruzione si passa quindi, nel quinto capitolo, a illustrare in dettaglio Il metodo di ricostruzione delle unghie in gel.

Vogliamo entrare più nel merito di questo capitolo, quello centrale e più corposo del libro?
È il capitolo basilare a livello tecnico, che contiene l’esposizione passo passo, con numerose e precise illustrazioni, dei metodi e dei passaggi per eseguire ricostruzioni perfette e durature. Il modo migliore per esporne in sintesi il contenuto è citare i titoli delle diverse parti che lo compongono: La preparazione del tavolo da lavoro e della cliente. La preparazione del letto ungueale. Tip o scultura in libera? L’applicazione della tip. L’applicazione del gel sulla tip. Formatura mediante limatura e finitura. La ricostruzione (o scultura) in libera. La moderna applicazione di alcune tecniche del passato: la riparazione in seta. L’analisi finale della ricostruzione. Nell’ultima decina di pagine del capitolo viene proposta un’ulteriore carrellata di immagini (oltre alle numerose che illustrano l’esposizione passo passo) molto utili per visualizzare e comprendere alcuni passaggi, così come per individuare certi errori di esecuzione e capire come correggerli. Per l’onicotecnica professionista è estremamente  importante osservare e valutare esattamente l’unghia allo stato iniziale, per poi ragionare sulla realizzazione della ricostruzione. Il risultato finale deve essere naturale, elegante, deve abbellire la mano della cliente ed essere tecnicamente perfetto.

L’ultimo aspetto della ricostruzione è… la sua rimozione. Quali ne sono le criticità?
Si tratta di un altro aspetto importantissimo, dove si evidenzia la differenza tra un lavoro ben fatto e uno no. Il grande rischio che si può correre con l’inesperienza e la fretta (che non sono mai buone consigliere) è quello di danneggiare l’unghia, con il risultato di dare argomenti alla falsa opinione che “la ricostruzione rovina le unghie”. Eseguire male una rimozione è dunque grave quanto eseguire male una ricostruzione, per cui il capitolo settimo presenta accuratamente le tecniche per eseguire la rimozione parziale o totale in piena sicurezza, senza danneggiare in alcun modo il letto ungueale. Per concludere, accenno brevemente anche al sintetico capitolo sesto, Pronto soccorso e mantenimento per la cliente, con alcuni semplici e pratici consigli per la cura e l’igiene delle mani: non manipolare la cuticola, indossare i guanti quando possibile per proteggere la lamina, non mordersi le unghie, applicare un idratante per unghie tutte le volte che si usa una crema idratante per le mani, tagliare le unghie di frequente quando sono danneggiate oppure rivolgersi a un’onicotecnica per la riparazione in seta, limitare l’utilizzo di solventi per togliere lo smalto, applicare alcol o acido acetico sulle aree di onicolisi.

Redatto da: Estetica Moderna – Giugno 2013

Fonte: Estetica Moderna – Giugno 2013